sabato 6 settembre 2008

Democrazia contro dittatura

Una delle differenze fra democrazia e dittatura è la modalità con cui i diritti sociali vengono contrapposti ai diritti civili: in sostanza, in democrazia si privilegiano i diritti personali, mentre nella dittatura si privilegiano i diritti della comunità. Questo vuol dire che il bravo dittatore elargisce all'intero popolo una serie di "tranquillità sociali" (sicurezza economica, ordine pubblico, treni in orario, pulizia delle strade) ed in cambio gli impedisce di lamentarsi togliendogli libertà di parola, di stampa, di associazione: se ti sta bene, bene; sennò vai in galera. D'altronde è abbastanza ovvio: il dittatore sa quello che è giusto per il popolo, è l'essere superiore che capisce le necessità dei sudditi, e di conseguenza non vuole critiche nel momento in cui sta facendo un così buon lavoro per te!

E' vero anche il discorso inverso? Ossia, più democrazia vuole dire più diritti personali e meno diritti sociali? A me piacerebbe una democrazia in cui fossero tutelati sia i diritti sociali che quelli civili: per quale motivo la libertà di parola, di stampa, di associazione, di rompersi le palle, di mandare a quel paese chi governa male, dovrebbe impedire di avere al contempo la sicurezza economica, l'ordine pubblico, i treni in orario? Un governante non sa governare se qualcuno lo critica?

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